FLORARTE DI ROSSI ALESSANDRA

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MESE DI MAGGIO - GIUGNO

CONSIGLI

I lavori nell'orto nei mesi di maggio e giugno
Maggio e giugno sono due mesi in cui i lavori nell’orto abbondano ed ogni giorno – o quasi – è necessario seguire le varie colture, molte delle quali in questo periodo vegetano assai attivamente, perché possano usufruire di condizioni ottimali per quanto riguarda la luminosità e la temperatura.
Effettuati i classici lavori di marzo-aprile, vediamo nel dettaglio interventi e lavori da effettuare nell'orto nei mesi di maggio e giugno.

Ortaggi in piena aria
In maggio proseguite e/o completate le semine e i trapianti a pieno campo degli ortaggi caratteristici dell’estate (pomodoro, peperone, melanzana, zucchino, fagiolo, ecc.). Un lavoro molto importante è quello di fissare solidamente al terreno i sostegni delle piante che hanno bisogno di arrampicarsi (ad esempio fagiolo e fagiolino di varietà rampicanti) o che, per fornire il meglio delle loro produzioni, devono essere sorrette (varietà da mensa indeterminate pomodoro, cetriolo, cetriolino, possibilmente melanzana e peperone e, volendo, pure melone, zucca e zucchino). Si notano ancora di frequente colture in cui i sostegni degli ortaggi vengono scelti e posti a dimora in modo improvvisato, mentre questa è un’operazione colturale che deve venire programmata per tempo e attuata con razionalità.
Eseguite perciò questo lavoro con pazienza e metodo per far concludere alle colture il loro ciclo di coltivazione senza che possano subire danni e ottenere così elevate produzioni. Per costruire strutture resistenti, collegate tra loro i sostegni – interrati per almeno 25-35 cm – con uno o più fili zincati (o con assicelle in legno se le piante sono poche) che fisserete in seguito solidamente al suolo per mezzo di paletti di testata. Collocate nelle aiuole i sostegni possibilmente prima di eseguire la semina o il trapianto per non disturbare in seguito la crescita delle piante. Curate con costanza la pulizia delle aiuole dalle erbe infestanti che in questi due mesi si possono sviluppare in modo così abbondante che, se non controllate, riescono a soffocare le coltivazioni. Intervenite quindi a mezzo di zappature e/o estirpature superficiali. In prossimità degli ortaggi togliete le piante infestanti con le mani per evitare di scalzare le piante soprattutto quando sono ancora di ridotte dimensioni.
Per limitare o eliminare del tutto questo lavoro, che talvolta può risultare faticoso, potete adottare la pacciamatura con teli plastici neri. Al posto di questi materiali si possono anche impiegare gli appositi fogli di carta degradabile nel terreno oppure prodotti vegetali, specialmente la paglia che è abbastanza facile da reperire nelle località di campagna. Effettuerete un lavoro ancora più razionale se alla pacciamatura, specialmente quella realizzata con teli plastici, accoppierete la manichetta per l’irrigazione. Infatti in maggio e giugno somministrare acqua agli ortaggi diventa sempre più impegnativo ma, adottando le manichette, renderete più veloci gli interventi irrigui, anche se questi dovranno in media venire eseguiti con maggiore frequenza. Se invece non usate la pacciamatura, scegliete di preferenza, e nelle colture in cui è possibile, il metodo per scorrimento- infiltrazione laterale. In questo caso dovrete però assolcare le piante (cioè dare loro terra) per formare i canaletti in cui far scorrere l’acqua. È consigliabile che utilizziate questi due sistemi di irrigazione perché non bagnando foglie, fiori e frutti (parte aerea della pianta) renderete più difficile o meno intenso l’attacco di malattie causate da funghi microscopici. Molte di queste infatti (peronospora, septoria, ecc.) si sviluppano quando la parte aerea rimane bagnata per diverse ore. Perciò, impiegando la manichetta o irrigando per scorrimento-infiltrazione laterale, ridurrete o eliminerete completamente gli interventi contro queste malattie (cioè i trattamenti anticrittogamici). Se invece non avete alternative e l’unico sistema di irrigazione che potete impiegare è quello a pioggia, cercate di dare acqua al mattino, prima però che vi sia una forte insolazione, in modo che le piante si asciughino il più rapidamente possibile. Cercate di non esagerare con le quantità d’acqua perché gli eccessi e i ristagni che si possono formare nelle aiuole sono di frequente causa di gravi inconvenienti come marciumi delle radici e del colletto delle piante e anche spaccature dei frutti. È perciò consigliabile che interveniate più di frequente limitando le quantità di acqua.
Risulta invece difficile fornire in breve delle indicazioni di carattere più particolare sull’irrigazione dato che gli ortaggi sono numerosi e le loro esigenze irrigue assai diverse. Per questo motivo è opportuno che differenziate gli interventi irrigui in rapporto non solo alle esigenze proprie di ciascun ortaggio, ma altresì alle varietà coltivate, alle fasi di crescita, ai diversi tipi di terreno ed all’andamento stagionale. Per ulteriori informazioni sull’irrigazione dei singoli ortaggi vi rimandiamo agli articoli specifici che via via vengono pubblicati su Vita in Campagna. In maggio e soprattutto in giugno dovrete poi seminare molti ortaggi che raccoglierete nella seconda parte dell’estate (fagiolo, lattughe estive, ecc.) e durante l’autunno-inverno (radicchi, porri, cavoli, ecc.).

Ortaggi in coltura protetta
Nelle colture protette arieggiate con sempre più larghezza tanto da lasciare aperti i tunnel anche di notte (giugno); potete addirittura togliere i teli protettivi o arrotolarli sul colmo dei tunnel stessi. Gli eccessi di calore possono infatti arrecare danni assai gravi alle colture (blocco della vegetazione, caduta dei fiori, scottatura di foglie e frutti, ecc.). Per eseguire con maggiore razionalità gli arieggiamenti potete collocare sotto le protezioni un termometro di minima e massima dalla cui lettura potrete individuare meglio il momento di apertura e chiusura dei tunnel.
Anche nelle colture protette, irrigate con frequenza, ma senza esagerare con le quantità d’acqua. Evitate in ogni caso di bagnare la parte aerea delle piante per non provocare scottature a foglie e frutti. Se disponete di acqua fredda è opportuno, anche in questi due mesi, che la facciate sostare per alcune ore dentro a dei contenitori prima di usarla in modo che si possa riscaldare (la temperatura dell’acqua dovrebbe essere almeno di 20° C). Per irrigare adottate possibilmente le manichette poste sotto la pacciamatura o se non potete – o non volete – il sistema per scorrimento-infiltrazione laterale sistemando le aiuole a porche prima dell’esecuzione degli impianti.
Potete pure in questo caso impiegare la pacciamatura con teli plastici in cui, nella parte che coincide con il solco, praticherete dei fori con la punta di una forca o con un bastoncino appuntito. I fori, uniformemente distribuiti, consentiranno all’acqua di penetrare nel suolo. Dato che in alcuni casi la crescita è assai rapida (pomodoro, cetriolo) tenete costantemente le piante legate ai sostegni in modo che si sviluppino correttamente.

Il piano di concimazione
Andate molto cauti nell’impiego dei concimi, limitandone il più possibile le quantità. Quando distribuite i fertilizzanti nelle colture in atto (cioè in copertura) evitate di spargerli sulla vegetazione e interrateli a mezzo di una zappatura superficiale o una leggera irrigazione. Se invece per irrigare usate le manichette potete, volendo, sciogliere i concimi – in particolare quelli a base di azoto – nell’acqua di irrigazione (fertirrigazione), non superando per prudenza i 2 g di fertilizzante per litro.
Anche sotto le protezioni, concimate con molta moderazione. Specialmente per piante che producono frutti per un lungo periodo di tempo (pomodoro, peperone, melanzana, zucchino, cetriolo), potete impiegare concimi a lenta cessione, attenendovi ai quantitativi indicati sulla confezione del prodotto. In alternativa si potrebbe utilizzare per le colture citate – sia sotto tunnel che a pieno campo – terriccio di letame giunto al massimo della decomposizione (in totale 200- 400 g/mq) pure nella fase produttiva della coltivazione.
L’azione è però meno evidente rispetto a quella dei concimi a lenta cessione e lo spargimento più difficoltoso. È poi assolutamente necessario interrare questo concime, cosa che non consente l’adozione della pacciamatura con teli plastici o con carta degradabile. Si può invece usare paglia che si può spostare dall’aiola e poi, a lavori ultimati, stendere nuovamente sul terreno.

Trattamenti fitosanitari
Anche per maggio-giugno sono valide le indicazioni fornite per i mesi precedenti.
Per tutte le colture per le quali è possibile, orientate la scelta su varietà resistenti o tolleranti nei confronti di malattie o parassiti animali. Resistenza e tolleranza sono in genere indicate nei cataloghi delle ditte produttrici oppure sulle confezioni dei semi. Impiegate di preferenza sementi disinfettate (conciate). Se necessario attuate i trattamenti preventivi contro le malattie causate da funghi microscopici (peronospora della patata, peronospora e alternaria del pomodoro, septoria del sedano, antracnosi del fagiolo, ecc.) con prodotti a base di ossicloruro di rame-20 (intervallo di sicurezza di 20 giorni, dosi medie 70-90 grammi per 10 litri d’acqua). Le quantità indicate possono venire un po’ ridotte in rapporto alle osservazioni personali effettuate negli anni precedenti sull’efficacia dei prodotti e/o alle istruzioni allegate ai singoli preparati del commercio.
Se per contrastare l’oidio (su melone, zucchino, cetriolo, ecc.) usate un preparato a base di zolfo, fate molta attenzione a non provocare ustioni alle piante. Intervenite perciò nelle ore più fresche e siate cauti nelle quantità (impiegate ad esempio zolfo bagnabile normale-80, intervallo di sicurezza di 5 giorni, 8-10 grammi per 10 litri d’acqua). Nelle colture protette non adoperate invece prodotti a base di zolfo per non causare scottature alla vegetazione tali da compromettere del tutto o in parte le colture. Nelle aiuole di fragola, specialmente se negli anni precedenti si fossero verificati forti attacchi di muffa grigia, potete intervenire con un prodotto a base di dicofluanide-50. Maggio e giugno sono poi mesi in cui gli afidi possono colpire, spesso in modo molto serio, diversi ortaggi (lattuga, fagiolo, cavolo, carota, ecc.). In caso di forti attacchi potete intervenire con un prodotto a base di piretrine naturali-4 (tempo di sicurezza 2 giorni, dosi medie 7-10 grammi per 10 litri d’acqua).
Se manca ancora tempo alla raccolta, potete utilizzare un prodotto a base di pirimicarb-17,5 (intervallo di sicurezza di 14 giorni, 20 grammi per 10 litri d’acqua) magari localizzando il trattamento nelle aree delle colture che risultano maggiormente attaccate. Il pirimicarb può venire utilizzato su cavoli, carciofo, lattuga, indivia, sedano, cucurbitacee, solanacee, legumi, carota, bietola da orto, rapa, cipolla, patata, fragola. Si possono usare anche piretrine sintetiche, specialmente quando sono presenti, oltre agli afidi, anche altri parassiti (ad esempio cavolaia e dorifora). La deltametrina si può impiegare su cavoli, carota, cetriolo, melanzana, insalate, pisello, patata, pomodoro, fragola, fagiolino, fava. Ancora, da maggio è necessario che siate particolarmente attenti perché la dorifora e la cavolaia possono arrecare gravi problemi ad alcune colture. La prima colpisce specialmente sotto forma di larva soprattutto la patata e la melanzana. Se coltivate poche piante potete tentare la raccolta diretta, ma in caso di forti infestazioni, se ritardate gli interventi, questi insetti possono defogliare completamente le piante.
Contro la dorifora potete adoperare un prodotto a base di carbaryl-5. Per combattere invece la cavolaia potete utilizzare un insetticida a base di Bacillus thuringiensis (intervallo di sicurezza di 3 giorni, dosi medie 10-20 grammi per 10 litri d’acqua) ripetendo il trattamento dopo 7-10 giorni se l’attacco fosse preoccupante e prolungato. È però disponibile, anche in piccole quantità, una particolare selezione di Bacillus thuringiensis efficace contro la dorifora. Questo prodotto si trova in forma liquida e se ne impiegano in media 50 ml (o cc) per 10 litri d’acqua. L’intervallo di sicurezza è ugualmente di 3 giorni.
Se colture di pomodoro, peperone, melanzana, cocomero, melone e patata presentassero attacchi contemporanei di insetti come afidi, moschette bianche (eleurodidi), tripidi, dorifora potete intervenire con un prodotto a base di imidacloprid fino a 7 giorni dalla raccolta, tranne per la patata. Per questa coltura bisogna attendere 14 giorni prima di raccogliere. Qualsiasi antiparassitario usiate rispettate sempre con molto scrupolo il periodo che va dall’ultimo trattamento alla raccolta (intervallo di sicurezza) e attenetevi rigorosamente alle norme d’uso indicate nelle confezioni.
Verificate anche, prima dell’acquisto, che l’antiparassitario possa venire adoperato nelle colture che abbisognano del trattamento, controllate cioè il campo o settore d’impiego del prodotto stesso. Siate comunque estremamente attenti nell’uso di questi preparati, in particolare di quelli che non conoscete e che non avete mai impiegato. Per questo motivo effettuate una prova in piccolo (ad esempio su 2-3 piante) prima di trattare l’intera coltura. Sotto protezioni siate ancora più prudenti perché l’ambiente confinato può accrescere i problemi per chi effettua l’intervento e controllate anche in questo caso se i prodotti prescelti possono venire utilizzati nelle colture protette. Trattate comunque nelle ore più fresche del giorno, possibilmente verso sera e tenete aperte le protezioni dopo aver distribuito il prodotto.

I lavori specifici per melanzana, peperone e peperoncino, pomodoro
Dai primi di maggio (o anche da fine aprile) trapiantate a pieno campo di preferenza piante con il pane di terra. I trapianti, solo per il pomodoro, possono proseguire per tutto maggio e fino ai primi di giugno per colture tardive. Se si verificassero ritorni di freddo rinviate di qualche giorno questi lavori o proteggete temporaneamente i nuovi impianti. All’inizio di maggio, se volete, potete seminare il pomodoro a pieno campo, ma la semina ormai è sempre meno eseguita, almeno per piccole superfici.
In coltura protetta eseguite l’ormonatura dei fiori di pomodoro e melanzana (maggio), ma solo se si verificassero periodi freddi. Questa operazione non si effettua nelle varietà che producono il frutto senza che vi sia lo stimolo della fecondazione (partenocarpiche). Pulite le aiuole, se non avete adottato la pacciamatura, adoperando una zappa o un estirpatore. Concimate in copertura e irrigate. Se non lo avete fatto prima di trapiantare, ponete a dimora i sostegni – prima sotto tunnel e poi a pieno campo – nelle aiuole dove vi sono piante che hanno bisogno di venire sorrette (varietà di pomodoro indeterminate – cioè che si sviluppano di continuo in altezza – e semi-determinate, ma anche melanzana e peperone). Man mano che le piante di pomodoro crescono, legatele ai tutori e asportate le femminelle nelle varietà indeterminate. Già alla fine di maggio potete iniziare, sotto ampie protezioni, la raccolta di qualche frutto tanto di pomodoro (le raccolte raggiungono il loro massimo in giugno) che di melanzana e di peperone.


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