FLORARTE DI ROSSI ALESSANDRA

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MESE DI LUGLIO - AGOSTO

CONSIGLI

I lavori nell'orto in estate nei mesi di luglio e agosto
Luglio e agosto sono mesi di attività molto intensa nell’orto ed è necessario intervenire di continuo per attuare i molteplici lavori indispensabili per seguire le colture in atto, oppure per proseguire o iniziare la coltivazione di quelle che si raccoglieranno nell’autunno-inverno.
Effettuati i classici lavori di maggio-giugno, vediamo nel dettaglio interventi e lavori da effettuare nell'orto nei mesi di luglio e agosto.

Ortaggi in piena aria
Uno degli interventi più impegnativi è l’irrigazione perché in genere in questo periodo le piogge possono essere scarse e/o mal distribuite. Date quindi acqua con regolarità perché le piante non soffrano la siccità e non si alternino periodi in cui il terreno sia prima troppo asciutto e poi eccessivamente bagnato. Quindi, in linea di massima, non eccedete con le quantità impiegate preferendo invece interventi più ravvicinati, ma con limitati volumi d’acqua. Un modo indiretto per risparmiare acqua è quello di eliminare il più presto possibile le piante infestanti dato che sottraggono, almeno in parte, quella destinata alle colture.
Effettuate perciò con tempestività i lavori di diserbo e adottate in tutte le colture in cui è possibile la pacciamatura con teli plastici scuri o con gli appositi fogli di carta degradabile nel terreno oppure con paglia. Diverse colture autunno-invernali, come indivia riccia, scarola, lattuga a cappuccio, radicchio da cespo (soprattutto chioggiotto), e volendo anche cavoli, possono beneficiare della pacciamatura, specialmente con teli plastici. È da ricordare che sono disponibili, anche in piccole quantità, teli di materiale plastico derivati da amido di mais che risultano completamente degradabili nel terreno. La loro durata va da uno a tre-quattro mesi (fino a sei mesi a seconda dello spessore). Va comunque sottolineato che in diverse zone d’Italia non è facile disporre di acqua in abbondanza per irrigare l’orto e perciò non vi è la possibilità che vi siano sprechi o eccessi irrigui. Invece in altre aree geografi che la disponibilità d’acqua consente di irrigare senza particolari problemi di limitazioni. In questi casi è necessario che non eccediate con gli apporti perché si potrebbero verificare seri inconvenienti come aumento delle malattie causate da funghi microscopici, spaccatura dei frutti, prodotti di qualità poco soddisfacente. Diversi utenti possono aver notato che problemi del genere talvolta sorgono quando si verifica un temporale con forti precipitazioni specialmente se preceduto da un periodo siccitoso.
Ecco quindi la necessità che irrighiate con moderazione, intervenendo più volte con limitate quantità d’acqua. Il terreno deve assorbire bene l’acqua, bisogna evitare che questa scorra in superficie (impedendo quindi il ruscellamento) e non si devono neppure formare ristagni nelle aiuole. Adottando la pacciamatura e le manichette per l’irrigazione, si ottengono nello stesso tempo diversi risultati: si risparmia acqua, la quale viene distribuita con maggiore regolarità, si evita di bagnare la parte aerea della pianta (foglie, fiori, frutti) impedendo o limitando lo sviluppo di malattie causate da funghi microscopici e si ottengono prodotti puliti perché non sono a diretto contatto con il terreno.
In luglio e agosto poi la luce del sole è particolarmente forte, ma le piante orticole, per crescere nel migliore dei modi e fornire prodotti sicuri per la nostra alimentazione, non devono venire coltivate in terreni ombreggiati e solo raramente abbisognano di forme di riparo dalla luce intensa. Uno degli accorgimenti migliori per ovviare ai danni del caldo è quello di eseguire costanti irrigazioni pur, come detto, senza esagerare nelle quantità d’acqua impiegate. Evitate comunque di intervenire nelle ore più calde della giornata e irrigate per infiltrazione laterale dentro solchi e/o a mezzo di manichette forate. L’impiego di manichette forate è diffuso da molti anni, tuttavia per numerosi piccoli orticoltori può rappresentare una tecnica nuova d’irrigazione.
Tali sistemi riducono o eliminano la possibilità che si verifichino scottature sulla parte aerea della pianta (foglie, fiori, frutti) perché, di solito, questa non viene bagnata. Nelle località molto soleggiate quando si scelgono le varietà da coltivare bisogna, se possibile (ad esempio per il peperone e il cavolfiore), adottare quelle con fogliame che protegge i frutti, o le altre parti che interessano il consumo, dai raggi troppo intensi; queste varietà sono di regola segnalate nei cataloghi delle ditte produttrici. Sempre in zone con elevata luminosità è consigliabile che ripariate i seminati (cioè i semenzai se vengono ancora attuati oppure i contenitori dove avete eseguito la semina) nelle prime fasi di coltivazione. Nei semenzai potete impiegare delle stuoie, delle arelle o delle reti ombreggianti. Arelle o stuoie si trovano ancora con facilità, ma le reti ombreggianti sono più pratiche e, in genere, meno costose. Collocate arelle, stuoie o rete direttamente sulle aiuole, tenendole sollevate dal terreno circa 30 centimetri, a mezzo di una semplice struttura costituita da assicelle di legno. Soprattutto se producete piantine con il pane di terra, ma non solo, per sostenere la rete ombreggiante sotto cui collocare i contenitori impiegate le stesse strutture (archetti) che servono per sorreggere i teli plastici dei tunnel. Toglierete in seguito i ripari con gradualità per non provocare ustioni alle piante: terrete cioè tali ripari sulle aiuole per un numero di ore sempre minore (ad esempio solo quelle centrali del giorno) fino a toglierli del tutto, magari in una giornata con il cielo un po’ nuvoloso. Problemi per la nascita delle piantine si possono verificare nella semina delle lattughe (a cappuccio e romana estive, brasiliana estiva) che hanno difficoltà di germinazione già sopra i 20° C. Controllate di continuo e se necessario rinforzate i sostegni a tutti gli ortaggi che abbisognano di essere sorretti (fagioli e fagiolini rampicanti, cetrioli, pomodori, ecc.) specialmente quando la vegetazione si sposta verso la parte alta dei tutori e aumenta il pericolo che il vento li rovesci o li spezzi.
Oltre a ciò, continuate a legare ai sostegni i vari ortaggi anche quando la vegetazione tende a rallentare (agosto). In luglio e agosto procedete inoltre alla semina e/o al trapianto di molti ortaggi che raccoglierete nell’autunno-inverno. Per i trapianti adoperate, se possibile, piante con il pane di terra. Non ritardate la messa a dimora di queste colture (come ad esempio i cavoli) perché, specialmente le varietà tardive, non riuscirebbero a completare il proprio sviluppo prima del sopraggiungere dell’inverno (pianura padana e zone fredde del centro-sud). Quando poi nella seconda metà di agosto cominciano in genere, almeno in pianura padana, a diminuire le temperature, potete iniziare la semina di ortaggi come lattughe e cicorie da taglio, ravanelli, rucola, spinaci e, volendo, pure la valerianella. In questi due mesi si eseguono abbondanti raccolti e la gamma degli ortaggi che l’orto può fornire è veramente ampia. Sovente la produzione è molto generosa e risulta impossibile consumare tutto quello che viene raccolto.
Dedicate quindi parte del tempo disponibile alla conservazione di molti prodotti orticoli come pomodori, peperoni, melanzane, cetriolini, cipolline e vari altri. La presenza sempre maggiore di congelatori nelle case ha ampliato la possibilità di conservare molti prodotti dell’orto e di usufruirne anche quando la stagione calda è solo un ricordo. I lavori di preparazione degli ortaggi e la conservazione stessa richiedono pazienza, attenzione, un minimo di organizzazione e di programmazione, anche se per molti costituiscono un piacevole passatempo.

Ortaggi in coltura protetta
Se avete protezioni di medio-grandi dimensioni, in luglio (o anche prima, nei climi più caldi rispetto a quello della pianura padana) arrotolate i teli sul colmo dei tunnel e avvolgeteli con i materiali plastici neri che si impiegano per la pacciamatura. Questo per evitare che i teli stessi si alterino a causa dell’elevata luminosità e dell’intenso calore che si verificano in piena estate. Qualora lasciate montati i teli, invece, non chiudete mai le aperture neppure di notte e togliete le testate in modo che vi sia il miglior arieggiamento possibile.
Seguite in maniera costante le colture in atto specialmente a mezzo di irrigazioni e anche di concimazioni in copertura. Tenete sempre ben sorrette le piante fissandole ai tutori fino al termine della produzione. Poi, via via che le colture (di fagiolini, zucchini, meloni, ecc.) terminano il loro ciclo produttivo, iniziate la preparazione del terreno per seminare ortaggi autunno-invernali come ad esempio lattuga da taglio, cicoria da taglio e da cogliere, come valerianella e ravanelli.

Concimazione
Concimate con limitati e ripetuti interventi in copertura soprattutto quegli ortaggi che producono per lungo tempo (come ad esempio pomodori, peperoni, melanzane, zucchini, ecc.).
In questi casi può risultare molto utile l’impiego di concimi che cedono lentamente al terreno i loro elementi fertilizzanti e che quindi le piante assorbono gradualmente. Ugualmente con molta moderazione concimate gli ortaggi in crescita (cavoli, porri, ecc.) in modo che vegetino attivamente e raggiungano la crescita completa prima dei freddi.
Se non desiderate utilizzare fertilizzanti minerali, potete impiegare anche nelle somministrazioni in copertura uno degli appositi concimi che, per la natura dei materiali da cui provengono (ad esempio guano), spesso sono ammessi nelle colture organiche (biologiche). Dopo aver distribuito i concimi, interrateli a mezzo di una leggera zappatura, o eseguite un’irrigazione.

Utilizzo del compost
Quando lavorate le aiuole per piantare le seconde colture, interrate compost maturo (2-3 kg/mq), ma solamente dove metterete a dimora ortaggi esigenti e a ciclo lungo (come ad esempio cavolfiori, broccoli, cavoli cappucci, verze, cavoli di Bruxelles, tutti di varietà medio-tardive e tardive) quando le colture vengono attuate in suoli poveri. Un impiego più generalizzato del compost stesso prima dell’attuazione delle colture di secondo raccolto (cioè nella maggior parte delle aiuole lasciate libere dalle coltivazioni precedenti) può essere preso in considerazione solo se disponete di terreni molto poveri oppure da poco messi a coltura in cui desiderate rendere più rapido il miglioramento fisico del suolo e aumentare l’attività degli organismi microscopici contenuti nel terreno. Evitate comunque di usare compost prima di colture come lattughe, valerianella, spinaci, ravanelli.
È consigliabile inoltre non impiegare il compost nelle colture messe a dimora in media da metà agosto in poi, perché non sarebbero in grado di sfruttare a pieno gli apporti di sostanza organica (brevità del ciclo colturale, minore attività vegetativa con il diminuire delle ore di luce e conseguente rallentamento della crescita, più ridotto lavoro degli organismi che compiono la trasformazione della sostanza organica). Nelle coltivazioni in atto più esigenti e con un lungo ciclo vegetativo (come ad esempio pomodoro da mensa, peperone, melanzana, zucchino, zucca, ecc.) potete usare compost molto maturo (attorno ai 200 g/mq) per le concimazioni in copertura, distribuendolo in superficie e interrandolo leggermente, oppure mescolando accuratamente 3-4 kg di compost stesso con 100 l d’acqua e poi eseguendo un’irrigazione fertilizzante (o fertirrigazione).
Potete adoperare questa tecnica se irrigate con il sistema a infiltrazione laterale dentro solchi, intervenendo anche nelle aiuole ricoperte (pacciamate) con teli plastici scuri. In questo caso praticate nei teli numerosi fori in modo che l’acqua così arricchita possa penetrare facilmente nel suolo.

Cosa fare su melanzana, peperone e peperoncino, pomodoro
Pulite le aiuole, concimate in copertura (anche con un concime a lenta cessione) e irrigate preferibilmente per infiltrazione laterale dentro solchi. Tenete sempre ben legate ai sostegni le piante man mano che crescono, soprattutto quelle di pomodoro a cui dovete asportare i germogli che si sviluppano alla base delle foglie (femminelle) nelle varietà che continuano a crescere in altezza (indeterminate). Non cimate queste piante, ma lasciatele pure vegetare: produrrete così più a lungo e le bacche saranno di ottima qualità se, come detto, sosterrete le piante con ripetute e moderate concimazioni in copertura e con regolari irrigazioni. Procedete alla raccolta di tutti questi ortaggi. Per lo stacco dei frutti aiutatevi con delle forbici e, nella raccolta delle melanzane, infilate dei guanti da lavoro per evitare possibili dolorose punture causate dalle spine presenti sul peduncolo e sul calice. Ponete le bacche raccolte dentro un cesto o una cassetta con delicatezza, perché i loro peduncoli notevolmente sviluppati potrebbero rovinare la buccia e la polpa dei frutti.


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